La separazione ed il divorzio sono processi complessi in quanto accanto ai cambiamenti esistenziali, emotivi e relazionali si affiancano conseguenze legali.
Tra le conseguenze più importanti, resta inteso dopo le questioni legate all’affidamento ed ai tempi di permanenza dei figli presso ciascun genitore, i coniugi devono affrontare il tema della divisione dei beni comuni.
E’ quanto mai opportuno in questi casi farsi assistere dall’avvocato matrimonialista o dall’avvocato divorzista al fine di ricevere le corrette informazioni su come procedere.
L’accordo di divisione del patrimonio comune diventa uno degli aspetti più rilevanti della separazione o del divorzio o comunque della fase successiva alle due procedure, poiché in questo si stabiliscono le modalità attraverso le quali redistribuire tra i coniugi le risorse accumulate durante il matrimonio.
Conoscere le modalità di divisione e le implicazioni giuridiche di questo accordo è essenziale per evitare conflitti e garantirsi una separazione ordinata ed equa.
In questo articolo, analizzeremo in dettaglio in cosa consiste un accordo di divisione del patrimonio comune, il suo funzionamento e le modalità di attuazione avendo nella giusta considerazione la tutela dei diritti di entrambe le parti.
Cos’è un Accordo di Divisione del Patrimonio Comune?
Un accordo di divisione del patrimonio comune, come sapranno meglio illustrare l’avvocato matrimonialista e l’avvocato divorzista, è generalmente una scrittura privata nella quale i coniugi o gli ex coniugi stabiliscono le modalità di suddivisione dei beni acquisiti durante il matrimonio, al termine dello stesso.
Non è precluso che un tale accordo venga redatto anche in via preventiva ovvero in costanza di matrimonio ed in un momento in cui non è in atto alcuna crisi coniugale.
Questo accordo può essere raggiunto attraverso una negoziazione diretta tra i coniugi, o tramite l’intervento di un avvocato: al termine è opportuno redigere un documento formale.
In linea generale, il regime patrimoniale previsto dalle legge, salvo diverso accordo trai coniugi, è quello della comunione legale dei beni che prevede che il patrimonio comune di una coppia includa tutti i beni acquistati durante il matrimonio, sia mobili (denari sui conti correnti, titoli azionari, arredi e veicoli) che immobili; fanno eccezione i beni ricevuti per successione o per donazione che restano nel patrimonio individuale dell’erede del donatario, ovvero di colui che li ha ricevuti.
Se invece la coppia ha deciso per il regime di separazione dei beni, soltanto i beni acquistati insieme – oppure cointestati trattandosi di immobili- vengono considerati comuni, mentre quelli di proprietà esclusiva di ciascun coniuge rimangono tali.
La Necessità di un Accordo in seguito alla separazione legale o al divorzio
Il patrimonio comune è generalmente diviso in due occasioni: nella separazione legale e nel divorzio. In entrambi i casi, i coniugi possono affrontare la questione della divisione patrimoniale dei beni, che può essere stabilita in modo consensuale o giudiziale.
Bisogna sapere che, a differenza di altri paesi ove la legge impone al momento del divorzio di separare ogni proprietà comune, in Italia tale obbligo non sussiste, quindi è possibile configurare una situazione di divorzio nella quale i beni – anche quelli immobili – restano comuni.
Si pensi ai casi ove esistano figli della coppia, quindi non vi è l’esigenza o il desiderio di separazione anche dei beni.
Nella maggior parte dei casi tuttavia questo avviene ed è consigliabile.
Tale accordo può avvenire all’interno dell’accordo di separazione consensuale redatto con l’ausilio dell’avvocato matrimonialista e dell’avvocato divorzista.
Vediamo in dettaglio:
Nel ricorso per Separazione Consensuale, se i coniugi sono d’accordo su come suddividere i beni, possono redigere, all’interno del ricorso, un accordo di divisione patrimoniale che diventerà cogente perché recepito in sentenza.
Questo accordo infatti oltre ai temi necessari quali l’affidamento dei figli, i tempi di permanenza presso ciascun genitore, gli assegni di mantenimento a favore dei figli ed eventualmente del coniuge, potrà definire la divisione dei beni, di tutti i beni sia mobili che immobili, quote sociali, diritti di debito o credito e altre disposizioni economiche.
La divisione del patrimonio potrà essere rimandata anche ad una fase successiva ovvero alla fase del divorzio, il momento in cui i coniugi la crisi coniugale è definitiva ed insuperabile: anche nel caso di divorzio, se i coniugi non riescono a raggiungere un accordo in merito alla divisione del patrimonio, non potrà essere il medesimo giudice a prendere una decisione.
Occorrerà in separato giudizio- avanti il giudice ordinario risolvere le varie questioni
Le Modalità di Divisione del Patrimonio Comune in caso di comunione legale
Al momento della separazione la comunione legale dei beni si scioglie per effetto della sentenza che pronuncia la separazione.
In questi casi l’attribuzione dei beni a ciascuno dei coniugi è più semplice perché tutto quanto acquistato dopo il matrimonio è in proprietà di ciascuno nella misura del 50% indipendentemente da colui che ha concorso all’acquisto.
Questo è il regime che si applica generalmente quando uno dei due coniugi non svolge attività extradomestica poiché verrebbe – proprio grazie alla comunione- ricompensato, poiché gli acquisti, fatti nel corso del matrimonio o i risparmi che residuano risulterebbero in capo ad entrambi.
Sarà possibile o restare comproprietari dei beni, oppure dopo una valutazione dei beni immobili attribuirli all’uno o all’altro compensando con il denaro.
Al di fuori di questa soluzione c’è la possibilità di alienare i beni e dividere in parti uguali il ricavato. Rientra tra i compiti dell’avvocato matrimonialista e dell’avvocato divorzista consiliare la soluzione più adatta al caso concreto.
Le modalità di divisione del patrimonio comune in caso di separazione di beni
Mentre in regime di comunione dei beni sarà sufficiente dividere tutto nella misura del 50%,
quando il regime patrimoniale prescelto è quello della separazione dei beni bisognerà aver riguardo a chi abbia effettivamente acquistato i beni.
Questo certamente è semplice per gli acquisti immobiliari, in quanto risultando dai pubblici registri ovvero la Conservatoria, non sorge generalmente controversia, a meno che non si voglia sostenere che un immobile pur intestato ad uno dei due sia stato acquistato con denaro dell’altro.
Più controversa invece è la questione dei conti correnti in cui bisognerà avere riguardo agli apporti di ciascuno così come anche alle spese personali.
Una prova estremamente difficile riguarderà gli arredi di casa, soprattutto nei matrimoni di lunga durata, nei quali sarà difficile risalire a colui che ha effettuato l’acquisto.
I beni acquisiti durante il matrimonio sono infatti di proprietà esclusiva di ciascun coniuge, quindi non ci sarà una divisione del patrimonio comune nella misura del 50% ciascuno.
Tuttavia, se un bene è stato acquistato congiuntamente, come una casa, sarà necessario stabilire come suddividerlo. In genere, si cercherà di raggiungere un accordo per la vendita del bene e la divisione del ricavato.
Come Redigere un Accordo di Divisione del Patrimonio Comune
Quando si redige un accordo di divisione del patrimonio comune, è fondamentale che entrambe le parti siano d’accordo su come distribuire i beni. Ecco alcuni aspetti da considerare nella stesura di questo accordo:
- Elenco dei Beni: Il primo passo consiste nel fare un inventario completo dei beni da dividere. Questo include immobili, veicoli, conti bancari, investimenti, risparmi, opere d’arte e qualsiasi altro bene di valore. Ogni bene deve essere descritto accuratamente nel documento, indicando la sua attuale valutazione di mercato.
- Valutazione dei Beni: In molti casi, sarà necessario incaricare un esperto di valutare il valore di alcuni beni, in particolare gli immobili o altri beni di valore significativo. Una valutazione precisa assicura che la divisione patrimoniale sia equa e che nessuno dei coniugi riceva un bene di valore maggiore rispetto all’altro.
- Modalità di Divisione: Dopo aver definito il valore di ciascun bene, si deve decidere come distribuirlo. In alcuni casi, un coniuge può ricevere un bene di valore maggiore, ma l’altro può essere compensato con un’altra proprietà o con denaro. Se la divisione non è possibile per motivi pratici (ad esempio, una casa non può essere divisa fisicamente), si può optare per la vendita del bene e la divisione del ricavato.
- Accordo su Debiti Comuni: Un altro aspetto importante da includere è la divisione di eventuali debiti comuni, come mutui, prestiti o debiti fiscali. La responsabilità di ciascun coniuge per questi debiti deve essere chiara e dettagliata nel documento.
- Omologazione del Giudice: Se l’accordo di divisione patrimoniale viene raggiunto in modo consensuale, deve essere presentato al giudice per l’omologazione. Una volta omologato, l’accordo diventa vincolante per entrambi i coniugi.
Le Conseguenze Legali di un Accordo di Divisione del Patrimonio
Un accordo di divisione patrimoniale ben redatto possibilmente con l’aiuto di un avvocato matrimonialista o di un avvocato divorzista, ha importanti conseguenze legali e di fatto.
Questo comporta tuti questi vantaggi:
- Risoluzione dei conflitti: Un accordo chiaro e completo riduce il rischio di conflitti successivi riguardo alla divisione dei beni.
- Stabilisce diritti e doveri: L’accordo definisce in modo preciso i diritti di ciascun coniuge e le loro responsabilità economiche, inclusa la gestione di eventuali debiti comuni.
- Esecuzione immediata: Una volta recepito in sentenza dal giudice, l’accordo ha valore legale e potrà essere eseguito senza ulteriori ritardi o complicazioni.
Divisione del patrimonio ed equa ripartizione dei beni
La divisione del patrimonio comune è una fase cruciale nel processo di separazione o divorzio. Raggiungere un accordo di divisione patrimoniale equo e dettagliato non solo previene conflitti futuri, ma garantisce anche che entrambi i coniugi ricevano la giusta porzione del patrimonio familiare. Affidarsi a un avvocato esperto in diritto di famiglia, ad un avvocato matrimonialista o ad un avvocato divorzista è fondamentale per assicurarsi che l’accordo rispetti la legge e tuteli adeguatamente i diritti di entrambe le parti. Ove possibile, la risoluzione consensuale, supportata da una corretta redazione dell’accordo resta la via migliore per una separazione serena e ordinata.