Quando un figlio viene concepito durante il matrimonio, in genere si presume che sia figlio del marito della madre. Questa presunzione legale di paternità tuttavia può non essere fondata e può essere smentita con il disconoscimento di paternità. Si tratta di un procedimento che attesta la mancanza di legame biologico tra il presunto padre e il presunto figlio nato nel matrimonio.

La domanda di disconoscimento può essere presentata solo da soggetti ben identificati, tra cui il padre, la madre e il figlio diventato maggiorenne. In base al soggetto cambiano i termini entro cui presentare la domanda, ad esempio per la madre e il padre il termine ultimo sono i cinque anni dalla nascita. Solo per il figlio non c’è alcuna scadenza.

Affinché la domanda di disconoscimento venga accolta, si deve dimostrare che non esiste alcun rapporto di filiazione. La dichiarazione della madre non è sufficiente e, per quanto ci si possa avvalere di testimoni, il mezzo più accurato resta l’esame del DNA.

Con il disconoscimento di paternità, da un lato viene meno la responsabilità genitoriale, dall’altro lato viene meno lo status di figlio e il figlio perde il cognome paterno.

Laura Gaetini e gli altri avvocati del suo studio legale sono specializzati nelle tematiche di filiazione e forniscono assistenza a chiunque intenda fare domanda di disconoscimento di paternità.