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Questo è quanto previsto dal Decreto Cura Italia che ha recato diverse misure a sostegno dell’occupazione.
In tal modo il Governo è intervenuto recando una manovra economica importante per venire incontro ai cittadini italiani, alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese che stanno scontando i necessari strascichi dell’emergenza dovuta alla diffusione del virus COVID-19.
Tra i pilastri fondamentali dell’intervento emergono misure a sostegno dell’occupazione e dei lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito. Tra queste emerge una protezione per chi si reca al lavoro rischiando il contagio: il contagio avvenuto durante l’espletamento dell’attività lavorativa verrà considerato infortunio sul lavoro.
Il decreto precisa che nei casi accertati di infezione da Coronavirus contratto sul lavoro, il medico certificatore dovrà redigere il consueto certificato di infortunio e inviarlo telematicamente all’INAIL che assicurerà, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell’infortunato.
Le prestazioni INAIL nei casi accertati di infezioni da Coronavirus contratti sul lavoro saranno erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell’infortunato con la conseguente astensione dal lavoro.
Ai fini dell’indennizzabilità dell’infortunio subito in “occasione di lavoro” devono intendersi tutte le condizioni in cui l’attività lavorativa si svolge e nelle quali è insito un rischio di danno per il lavoratore, indipendentemente dal fatto che tale danno provenga dall’apparato produttivo, da terzi o da fatti e situazioni proprie del lavoratore, col solo limite, in quest’ultimo caso, del c.d. rischio elettivo, ossia derivante da una scelta volontaria del lavoratore diretta a soddisfare esigenze personali.
Articolo pubblicato su ECO DI BIELLA del 23 marzo 2020