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Piccoli cittadini crescono: lontani ormai i tempi in cui bambini e ragazzi, alla vigilia delle vacanze, dovevano preoccuparsi di mettere in valigia soltanto il costume da bagno, da giugno 2012 la legge italiana ha stabilito che anche loro debbano possedere un proprio documento personale, non potendo più essere iscritti sul passaporto dei genitori.
I minorenni italiani che varcheranno i confini nazionali dovranno quindi avere con sé il proprio documento individuale di viaggio, che sarà la carta d’identità o, per i paesi che lo richiedono, il passaporto. L’introduzione della nuova normativa, in attuazione a un Regolamento del Parlamento Europeo ha come obiettivo quello di impedire la sottrazione internazionale dei minori: il diritto costituzionalmente garantito all’espatrio trova pertanto una parziale ma giustificata limitazione proprio nell’esigenza di tutelare i bambini. Al fine di rendere più efficace il livello di sicurezza dei cittadini comunitari minorenni, è stata poi introdotta la previsione del cosiddetto “passaporto biometrico”: si tratta di un passaporto di lettura meccanica che incorpora, oltre ai dati personali del viaggiatore e le sue impronte digitali, un microchip dove si registra l’immagine digitale facciale. Possiede inoltre un numero di identificazione e una firma digitale che ne rendono impossibile la falsificazione. Per recarsi in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, è questo l’unico passaporto valido. Per il rilascio del passaporto del figlio minorenne è necessario l’assenso di entrambi i genitori. In mancanza dell’assenso di uno dei due sarà necessario ricorrere al Giudice Tutelare, il quale, se ci sono i presupposti e in assenza di valide ragioni contrarie (come il timore di un mancato rimpatrio in Italia), rilascerà il necessario nulla osta.