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“E quando noi non ci saremo più?”
Da oggi quest’angosciante domanda fa un po’ meno paura: con la legge “Dopo di noi”, i genitori di persone affette da grave forma di disabilità potranno guardare al futuro con un po’ più di fiducia.
L’obiettivo della legge è favorire l’assistenza, la cura e l’inclusione dei disabili gravi, rimasti privi di sostegno familiare.
Sono previsti quattro tipi di interventi: percorsi di deistituzionalizzazione e supporto alla domiciliarità; limitazione del ricovero temporaneo in strutture extrafamiliari cui fare ricorso solo in via residuale e nei casi di emergenza; interventi innovativi di residenzialità con alloggi di tipo familiare e “co-housing”, ossia appartamenti condivisi da ragazzi disabili; programmi per accrescere l’autonomia e l’inclusione sociale, impedendo l’isolamento delle persone affette da disabilità.
Per la realizzazione dei suddetti programmi è stato istituito un fondo ad hoc con una dotazione di 90 milioni di euro per il 2016, di 38,3 milioni per il 2017 e di 56,1 milioni annui a decorrere dal 2018.
Sono anche state previste agevolazioni fiscali per la costituzione di trust, fondi speciali e vincoli di destinazione di beni mobili e immobili, in virtù di contratti di affidamento fiduciario anche ad una onlus: ai trasferimenti di beni e diritti in favore dei trust o dei fondi speciali si applicheranno imposte di registro e catastali in misura fissa, mentre saranno esenti da imposte di successione e donazione.
Infine le detrazioni Irpef per le polizze assicurative contro il rischio di morte, se destinate alla tutela di persone disabili, verrà elevata da 530 a 750 euro.
Disabilità e solitudine sono drammi sociali che troppo spesso camminano di pari passo: con questa legge, almeno, si tende una mano per camminare insieme.
Articolo pubblicato su ECO DI BIELLA 20 giugno 2016