Divorzio breve diventa realtà, ma sempre previa separazione

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Finalmente ci siamo: dopo un lungo e dibattuto iter parlamentare, il divorzio breve è stata approvato.
La nuova disciplina si applica anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge.
Non sarà più necessario attendere tre anni dalla separazione per chiedere il divorzio: i tempi si accorciano ad un anno dall’udienza presidenziale se vi è stata separazione giudiziale, a sei mesi sempre decorrenti dall’udienza presidenziale se si è omologata la separazione consensuale o se la procedura, nata come giudiziale, si consensualizza in corso di causa.

Finalmente ci siamo: dopo un lungo e dibattuto iter parlamentare, il divorzio breve è stata approvato.
La nuova disciplina si applica anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge.
Non sarà più necessario attendere tre anni dalla separazione per chiedere il divorzio: i tempi si accorciano ad un anno dall’udienza presidenziale se vi è stata separazione giudiziale, a sei mesi sempre decorrenti dall’udienza presidenziale se si è omologata la separazione consensuale o se la procedura, nata come giudiziale, si consensualizza in corso di causa.

Ciò indipendentemente dall’esistenza di figli minori, la cui presenza non ostacola l’abbreviazione dei tempi per divorziare.
Sono equiparati alla separazione consensuale omologata anche l’accordo di separazione raggiunto a seguito di negoziazione assistita da avvocati e l’accordo di separazione raggiunto davanti all’ufficiale di stato civile: in questi casi il termine di sei mesi decorre, rispettivamente, dalla data certificata dall’accordo o da quella dell’atto concluso avanti al sindaco.

Altra novità riguarda lo scioglimento della comunione dei beni, ora anticipato al momento in cui il Giudice autorizza i coniugi a vivere separati o alla data della firma del verbale omologato di separazione consensuale, anziché – come prima – al momento del passaggio in giudicato della sentenza di separazione.

Stralciata invece la norma di legge sul cd. “divorzio per direttissima” che prevedeva di saltare a piè pari la separazione divorziando immediatamente, come accade in Svezia, Austria e Finlandia.

La riforma adatta la legge alla realtà odierna, ove il divorzio è ormai sdrammatizzato e il decorso di termini troppo lunghi aumenta la litigiosità della coppia, logorando gli animi con ricadute pesanti anche, e soprattutto, sui figli.

Articolo pubblicato su ECO DI BIELLA 27 aprile 2015


Scritto da Studio Avvocato Laura Gaetini

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