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Tutto inizia nel 2010 quando Gabriella Carsano e Luigi Deambrosis, all’epoca 57 anni lei e 68 anni lui, danno alla luce la piccola Viola grazie a procreazione assistita fatta all’estero.
Poco dopo i vicini di casa denunciano il padre per un presunto abbandono di minore: l’uomo, accusato di aver lasciato Viola in auto per 7 minuti per entrare in casa a scaldarle il latte, anni dopo verrà assolto.
Nel 2013 la Corte d’Appello pronuncia l’adottabilità di Viola e la Cassazione conferma la decisione: da quel momento la minore viene allontanata da Carsano e Deambrosis e vive tra comunità e affidi provvisori fino al 2015, quando viene definitivamente adottata da un’altra famiglia.
I coniugi Carsano e Deambrosis, intanto, si rivolgono ad un legale che ricorre nuovamente in Cassazione presentando un ricorso straordinario. La Cassazione nel giugno 2016 accoglie il ricorso straordinario e rinvia il caso alla Corte d’Appello di Torino esortando i giudici a non avere pregiudizi sull’età dei genitori dato che la legge italiana non prevede limiti di età per i genitori, e invitandoli a considerare che il padre è stato assolto dalla denuncia per abbandono.
La Corte d’Appello, tuttavia, ribadisce l’adottabilità della bimba stabilendo che Viola debba restare con la famiglia con cui vive dal 2015.
Non è la prima volta che in Italia alcune donne diventano madri in età avanzata: Heather Parisi ha messo al mondo i suoi gemelli a 50 anni e Gianna Nannini ha dato alla luce la piccola Penelope a 56 anni.
In questo caso, forse, la Corte d’Appello ha preferito lasciare la bimba presso la famiglia adottiva con cui vive dal 2015, non per un pregiudizio sull’età di Carsano e Deambrosis ma per non procurare un’ulteriore trauma da separazione alla piccola Viola.
Articolo pubblicato su ECO DI BIELLA 27 marzo 2017