Se il marito è infedele matrimonio nullo?

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Non sempre alla dolorosa scoperta dell’infedeltà da parte del coniuge corrisponde la possibilità di ricorrere al Tribunale Ecclesiastico per ottenere la nullità del matrimonio.

Certamente, se è stato proprio l’adul – terio a determinare la crisi della coppia e quindi la fine del matrimonio, il Tribunale civile che decide sulla separazione, potrebbe pronunciare anche l’addebito di colpa. Ma se, scoperto un marito fedifrago, si volesse far accertare che il matrimonio è nullo dall’origine ovvero che non è mai esistito? Quali sono i requisiti richiesti dal Tribunale della Rota Romana? Qui non basta una semplice infedeltà anche se si dovesse trattare di un’infe – deltà ripetuta ma successiva al matrimonio: è richiesto un consenso al matrimonio basato sulla ferma e decisa volontà di non voler essere fedele nel matrimonio che si va a celebrare.

Quindi potrebbe essere nullo il matrimonio di colui che si sposa, ad esempio, con la radicata volontà di mantenere la relazione con la propria collega con la quale vi è in corso una storia d’amore da parecchio tempo. Ma valido quello di colui, che parimenti infedele, non avesse tale radicata convinzione o avesse, anche senza successo, deciso di essere fedele in vista delle nozze. Quindi valgono le intenzioni più dei fatti e dei comportamenti.

Quindi sarà necessario indagare non soltanto le azioni ma soprattutto le intenzioni: se colui che si sta per sposare decide di porre fine alla o alle relazioni in corso contrarrà un matrimonio valido anche se per ipotesi dopo il matrimonio non riuscirà a tenere fede al suo impegno e continuerà nell’infede ltà.

Mentre viceversa il matrimonio potrebbe essere nullo qualora vi sia proprio l’intenzione ad essere infedele e rifiutare la fedeltà come principio fondamentale del matrimonio.

Articolo pubblicato su ECO DI BIELLA 24 febbraio 2014


Scritto da Studio Avvocato Laura Gaetini

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